La Lalla di Stefania Suvero
La Lalla, romanzo di Stefania Suvero, pubblicato in una nuova edizione dal marchio editoriale Le Mezzelane Casa Editrice, è una storia vivace e ricca di ironia che narra le vicende di Mafalda Malinverni, detta Lalla, una donna forte e indipendente che si trova a dover affrontare le convenzioni imposte dalla società e dalla sua stessa famiglia. Attraverso un racconto che alterna momenti di comicità e profonda riflessione, l’autrice costruisce un personaggio memorabile, capace di suscitare empatia e ammirazione nel lettore.
La storia si apre nella Milano degli anni ‘60, con una protagonista che, nonostante l’età, conserva uno spirito ribelle e libero. Lalla è una donna che ama l’arte, la vita mondana e il suo spazio personale, ma i suoi figli – Pierfederico e Carlotta – la considerano ormai troppo “ingestibile” per vivere da sola. Così, contro la sua volontà, viene trasferita in una residenza per anziani, Villa Cozzi, sulle rive del Lago di Como.
Qui, però, Lalla non si lascia sopraffare: con la sua astuzia e la sua intelligenza, riesce a trasformare anche questa esperienza in un’avventura. Intrighi, battibecchi con gli altri ospiti e piani ingegnosi per ribellarsi al controllo della struttura fanno parte del suo quotidiano. Tra complicità e scontri, la donna porta avanti la sua battaglia per l’indipendenza, mostrando quanto la libertà personale sia un bene inestimabile, a qualsiasi età.
Il romanzo è diviso in capitoli brevi e scorrevoli, con dialoghi brillanti e scene descritte con un linguaggio ricco di dettagli. L’alternanza tra momenti di riflessione e situazioni ironiche rende la lettura piacevole e mai pesante.
Uno degli aspetti più riusciti del romanzo è senza dubbio la caratterizzazione dei personaggi. Oltre a Lalla, che spicca per la sua personalità vulcanica e anticonformista, troviamo un cast di figure secondarie ben delineate:
Pierfederico, il figlio “perfettino”, uomo d’affari preoccupato più del denaro che della felicità della madre.
Carlotta, la figlia più remissiva, che cerca di trovare un equilibrio tra il desiderio di proteggere la madre e la pressione sociale.
Dirce Mistò, l’insopportabile compagna di stanza di Lalla, sempre pronta a criticare e impicciarsi.
Ammiraglio De Bartolomeis, un personaggio eccentrico convinto di essere alla ricerca di un tesoro nascosto.
Il ragionier Villa, burbero e solitario, ma dotato di un’intelligenza acuta.
Ogni personaggio contribuisce a creare un microcosmo vivido e credibile all’interno della casa di riposo, rendendo l’ambientazione non solo un luogo di costrizione, ma anche di interazioni umane piene di sfumature.
Il romanzo affronta diversi temi con leggerezza e profondità:
La vecchiaia e la libertà personale: Lalla si scontra con la concezione secondo cui gli anziani dovrebbero essere “controllati” e privati della loro indipendenza. La sua ribellione è un messaggio forte e chiaro: la libertà è un diritto che non dovrebbe avere un limite d’età.
Il conformismo e le convenzioni sociali: La protagonista sfida continuamente le aspettative della sua famiglia e della società, dimostrando che essere se stessi è l’unico modo per vivere davvero.
L’amicizia e la solidarietà: Nonostante i litigi e le divergenze, il romanzo mostra anche il valore delle relazioni e del sostegno reciproco.
Stefania Suvero adotta uno stile narrativo brillante, con un uso sapiente dell’ironia e del sarcasmo. I dialoghi sono realistici e ben costruiti, capaci di catturare il lettore e di trasmettere il carattere dei personaggi. La prosa è scorrevole e curata, con descrizioni che restituiscono in modo vivido le atmosfere della Milano anni ‘60 e della residenza sul lago.
La Lalla è un romanzo divertente e intelligente, che mescola ironia, emozione e una riflessione profonda sulla condizione degli anziani nella società. La protagonista, con il suo carattere forte e ribelle, è una figura che lascia il segno, offrendo un modello di determinazione e autenticità. Una lettura consigliata a chi ama le storie di donne forti e anticonvenzionali, e a chi cerca un romanzo che sappia intrattenere e far riflettere allo stesso tempo.
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