Seconda possibilità, di Renato Ghezzi

Un viaggio tra storia, sport e identità: il romanzo di Renato Ghezzi

Il romanzo “Seconda possibilità” di Renato Ghezzi si presenta come un’opera capace di catturare l’attenzione del lettore già dalle prime righe. Con una trama che intreccia la passione per l’hockey su ghiaccio con la ricerca delle proprie radici, l’autore conduce il pubblico attraverso un viaggio emozionante che oscilla tra la Boston del 2009 e la Germania degli anni ’30. La narrazione è permeata da temi come il riscatto, l’identità culturale e familiare, e il peso della storia, arricchita da uno stile che unisce fluidità e profondità emotiva.

La trama: un segreto nascosto per settant’anni

Il protagonista del romanzo è Richard Bower, un ventiquattrenne di Boston che, nel 2009, si trova ad affrontare una profonda crisi personale. Cresciuto in una famiglia ebraica con solide radici americane, Richard nutre una passione viscerale per l’hockey su ghiaccio, uno sport che ha plasmato la sua vita. Tuttavia, la sua carriera sportiva subisce una battuta d’arresto quando viene scartato dalle squadre professionistiche al termine del college.

In questo contesto di insoddisfazione e incertezza, Richard scopre per caso che il nonno Rudolph – una figura avvolta nel mistero e mai menzionata in famiglia – non solo era tedesco, ma anche un campione di hockey su ghiaccio negli anni della Germania nazista. Questa rivelazione inaspettata lo spinge a intraprendere un viaggio alla scoperta delle sue vere origini, che lo porterà dal Nord America all’Europa. Tra il Canada e la Germania, Richard si confronta con un passato intriso di bugie, omissioni e verità scomode, ricostruendo la storia di Rudolph e cercando di comprendere il proprio legame con questa eredità familiare e storica.

La storia di Rudolph si intreccia con quella della Germania degli anni ’30, un periodo buio segnato dall’ascesa del nazismo. Rudolph, ebreo e campione di hockey, ha dovuto affrontare scelte difficili e compromessi dolorosi, come dimostra il suo ruolo controverso alle Olimpiadi invernali del 1936. La narrazione di Ghezzi si sviluppa attraverso un intreccio di eventi storici, lettere e stralci di diario, che rendono il romanzo non solo una saga familiare, ma anche un affresco storico e sportivo di grande impatto.

Renato Ghezzi: l’autore

Renato Ghezzi, nato a Milano nel 1957, rappresenta una figura poliedrica nel panorama letterario italiano. Laureato in ingegneria elettronica, Ghezzi ha dedicato gran parte della sua carriera al settore tecnico prima di abbandonarlo nel 2017 per seguire la sua passione per la scrittura e il lavoro editoriale. Questa scelta coraggiosa gli ha permesso di emergere come autore di romanzi storici e racconti, con uno stile distintivo che combina rigore documentale e sensibilità narrativa.

Il percorso letterario di Ghezzi è ricco di successi. Nel 2018 pubblica il suo primo romanzo storico, “Seconda possibilità”, che già dal titolo suggerisce l’idea di riscatto e rinascita. A questo seguono altre opere di rilievo, tra cui “La pace viaggia in autobus” (2021) e la raccolta di racconti fantastici “Troppa realtà fa male” (2022). Parallelamente alla sua attività di autore, Ghezzi si è distinto come editor e docente di scrittura creativa, contribuendo a formare nuove generazioni di scrittori.

Tra i tratti distintivi della sua narrativa spicca la capacità di fondere elementi storici con storie personali, rendendo i suoi romanzi non solo avvincenti, ma anche culturalmente e intellettualmente stimolanti. “Seconda possibilità” rappresenta un esempio emblematico di questo approccio, in cui la storia del giovane Richard e quella del nonno Rudolph si intrecciano con eventi storici di grande rilevanza.

L’hockey su ghiaccio alle Olimpiadi degli anni ’30

Uno degli elementi più affascinanti del romanzo è il contesto sportivo in cui si inserisce la vicenda di Rudolph. Le Olimpiadi invernali del 1936, tenutesi a Garmisch-Partenkirchen in Germania, rappresentano un capitolo significativo nella storia dello sport e della politica. Questi Giochi furono utilizzati dal regime nazista come strumento di propaganda, con l’obiettivo di mostrare al mondo un’immagine di forza, unità e superiorità.

In questo scenario, l’hockey su ghiaccio assunse un ruolo simbolico. Lo sport, che aveva già acquisito grande popolarità in Nord America e in Europa, rappresentava un terreno di competizione internazionale, ma anche un campo di battaglia ideologico. La presenza di un giocatore ebreo come Rudi Ball, uno dei migliori talenti dell’hockey tedesco dell’epoca, mise in evidenza le contraddizioni del regime. Nonostante le leggi razziali e la discriminazione crescente, Ball fu incluso nella squadra olimpica tedesca grazie all’insistenza dei suoi compagni di squadra e alla sua indiscutibile abilità. Questo gesto di solidarietà sportiva si scontrava con la retorica ufficiale del nazismo, dimostrando come lo sport potesse fungere da strumento di resistenza e inclusione.

Un romanzo tra sport e memoria storica

Renato Ghezzi utilizza la figura di Rudolph, ispirata a quella reale di Rudi Ball, per esplorare il rapporto tra sport e memoria storica. Attraverso le vicende di Rudolph, il romanzo evidenzia come lo sport possa diventare un campo di battaglia simbolico, in cui si confrontano valori come la solidarietà, l’integrazione e il sacrificio.

Le descrizioni delle partite di hockey nel romanzo sono coinvolgenti e ben costruite, rendendo giustizia a uno sport che è spesso trascurato nella narrativa. Ghezzi non si limita a rappresentare l’azione sul ghiaccio, ma esplora anche i significati più profondi dello sport, come l’importanza del lavoro di squadra e la capacità di affrontare le difficoltà con determinazione. Lo sport diventa una metafora della vita stessa, in cui il successo dipende non solo dal talento individuale, ma anche dalla capacità di collaborare e di superare le avversità.

Un intreccio tra passato e presente

Uno degli aspetti più riusciti del romanzo è la capacità di collegare il passato e il presente. Richard Bower, con le sue sfide personali e professionali, rappresenta una figura moderna che deve fare i conti con un’eredità familiare complessa. La scoperta delle origini tedesche e della storia del nonno lo costringe a rivedere le sue convinzioni e a confrontarsi con questioni di identità e memoria.

Attraverso il personaggio di Richard, Ghezzi invita il lettore a riflettere su temi universali come l’accettazione di sé, il peso della storia e la necessità di superare gli stereotipi. Le parole di uno dei personaggi, “Non possiamo continuare a restare inchiodati ai giudizi dei nostri padri. I tempi sono cambiati”, rappresentano un messaggio di speranza e di riconciliazione, che risuona con particolare forza in un’epoca in cui i conflitti identitari e culturali sono ancora al centro del dibattito pubblico.

“Seconda possibilità” è un romanzo che combina magistralmente la narrazione personale con il contesto storico e sportivo. Renato Ghezzi dimostra una straordinaria abilità nel tessere una trama avvincente, arricchita da personaggi complessi e da una profonda riflessione sui temi dell’identità, della memoria e del riscatto.

La storia di Richard e Rudolph è un invito a guardare oltre le apparenze e a confrontarsi con le sfide della storia e della vita. Attraverso il suo stile coinvolgente e la sua attenzione ai dettagli, Ghezzi ci regala un’opera che non solo intrattiene, ma che invita anche a riflettere, lasciando un segno profondo nel cuore del lettore. Per chiunque sia interessato alla storia, allo sport o semplicemente a una grande narrazione, “Seconda possibilità” è un libro da non perdere. Soprattutto in questa nuova edizione!

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Rita Angelelli
Direttore Editoriale di Letterarie>Menti Gruppo Editoriale (Le Mezzelane Casa Editrice, RingWorld Sci-fi & Fantasy, Carmina, Molliche)