Oggi tocca a me – Gianpiero Pisso

La rubrica "Oggi tocca a me" ospita Gianpiero Pisso, uno scrittore simpaticissimo che ho avuto il piacere di conoscere personalmente a Maggio negli spazi immensi del Salone di Torino. Anche a lui abbiamo chiesto di raccontarsi e farsi conoscere meglio dai lettori. Vi lascio alle sue parole e a un video dove potrete vederlo e conoscerlo ancora meglio.  Con noi ha pubblicato un romanzo che fa parte della nostra collana "Tra serio e faceto". (R.A.)

Da lettore accanito a scrittore per passione il passo è breve, anche se, talvolta, non scontato. Scrivo perché amo relazionarmi con gli altri: dare e ricevere emozioni.

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Pieve Cipolla è un romanzo disimpegnato. Non intende insegnare nulla a nessuno ma vuole unicamente offrire qualche ora di sano divertimento e di spensierata allegria. Qualcuno ha scritto che è un romanzo alla Andrea Vitali o alla Guareschi, l’ideatore dei mitici Peppone e Don Camillo di qualche secolo or sono. Preferirei fosse catalogato come un romanzo alla Gianpiero Pisso.

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Ho deciso di pubblicare con Le Mezzelane perché nessuna casa editrice (che io conosca) segue l’Autore dall’editing alla pubblicazione, al marketing, alle presentazioni per farsi conoscere, alle iniziative letterarie. Questa rubrica ne è un esempio. Quando ho inviato loro Pieve Cipolla potevo solo ardentemente sperarlo, ma sono sempre stato convinto di essere una persona intuitiva, come lo sono stato nella mia professione. Sono contento di non essermi sbagliato.

Un estratto:

Consumare un rapporto in un hotel, magari in fretta e dopo tre anni che non si vedevano, non sarebbe stato per niente romantico. Una cena a lume di candela in un tipico ristorante francese, con ostriche e champagne, seguita da un finale di serata nell’abitazione di lei, davanti a un buon bicchiere di Armagnac, sarebbe stata molto più intrigante. Si diresse alla reception dell’hotel, preoccupato che l’abito blu scuro, che aveva acquistato molti anni prima al mercatino di Albino, in occasione della dolorosa dipartita della madre, potesse sfigurare al confronto dell’abbigliamento dei clienti di un ristorante di alta classe. Il professore gli aveva confidato che i francesi tenevano molto all’eleganza e che le sofisticate donne francesi, quelle più altolocate, si spruzzavano sul corpo profumi come Chanel n. 5, Guerlain Mitsouko 1919 e Joy Jean Patou 1929, che potevano costare l’equivalente di una mezza capra.

Scegliere il titolo è stato quasi un gioco. Ho giocato sugli opposti: la cipolla, notoriamente, fa piangere, Pieve Cipolla, mi auguro possa far sorridere. I personaggi del romanzo sono i tipici paesani che si potrebbero incontrare in una qualsiasi piccola enclave delle alpi o degli appennini, lontano dai riflettori della notorietà, ivi compresi le tre autorità che costituiscono il fulcro attorno al quale ruotano i racconti: il parroco, cultore di anime, il sindaco, attento ai bisogni della comunità, il maresciallo dei carabinieri, preposto all’ordine. La caratterizzazione dei molti personaggi che intrecciano le loro trame con questi tre riferimenti sono frutto della mia fantasia ma qualche ricordo è affiorato dalle mie vacanze estive di molti decenni or sono quando trascorrevo buona parte del mese di agosto nel paesino bergamasco di Pezzolo, cinquanta anime, in val di Scalve. Era il paese dove mio nonno era nato.

Pieve cipolla di Gianpiero Pisso

Amo dipingere ad acquarello, viaggiare e seguire tutti gli sport, anche i meno praticati (compresi il curling e lo snooker).

Il mio motto per questo romanzo è una frase della scrittrice e giornalista americana del secolo scorso, Ella Wheeler:

“Ridi e il mondo riderà con te, piangi e piangerai da solo"

(Gianpiero Pisso)
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Un libro divertente! Da leggere sotto l'ombrellone oppure sotto il loggiato di uno chalet di montagna... magari incontrerete il parroco, o il maresciallo dei carabinieri, o il sindaco e sorriderete guardandoli.
Xo Xo Rita Angelelli