5 domande semiserie a Marco Mazzanti
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Sei a contatto con il tuo pubblico e noti qualcuno di particolare, abbigliato in maniera stramba. Ti viene da sorridere, ovviamente. Ti lasci coinvolgere dal momento oppure tiri dritto verso la presentazione?
Ognuno si abbiglia come meglio crede. Tiro dritto.
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Come scegli i pezzi da leggere o da far leggere del tuo romanzo. Riporta 5 righe del libro che per te sono importanti, quelle alle quali non rinunceresti mai.
Scelgo le righe che seguono, perché è un'immagine che, secondo me, è piena di speranza.
Lo smog annerisce le facciate dei palazzi, grigi i panni appesi alle finestre, d'un bianco sporco l'incarnato del cielo basso, ventre livido sul quale si aprono smagliature di luce ambrata che annunciano schiarite.
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Come scegli il relatore e che rapporti hai con lui/lei?
Di solito sono amici o conoscenti di cui ho fiducia.
4. Sei diventato famoso. Quale citazione tratta dal tuo libro vorresti famosa quanto te?
Non saprei. Penso sia giusto che siano i lettori a scegliere le loro citazioni preferite; del resto, se diventassi famoso, sarebbe grazie a loro, i lettori.
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Scrivi una drabble (100 parole esatte, non una di più né una di meno) che riassuma il tuo romanzo.
Questo libro riunisce poesie e racconti brevi, spesso brevissimi, legati dalla figura dei ragazzi di carta. I ragazzi di carta sono uomini e donne, giovani e non, che si interrogano sul proprio vissuto, quindi sul valore di quanto perseguito lungo il proprio percorso di vita. Riflettono sui loro obiettivi, passati e futuri, sulle aspettative, sul senso di amarezza, ma anche sul desiderio di vedere, finalmente, la luce. A chiudere il libro è un racconto lungo nel quale si condensano, insieme alla metafora del ragazzo di carta, molti altri elementi già presenti nelle poesie e nei racconti della prima parte dell'opera.
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